Prendersi cura delle zampine del gatto
Tra tutte le parti del corpo, le zampine del gatto sono una di quelle più delicate: non è un caso, infatti che anche per il nostro amico felino rappresentino una zona particolarmente sensibile e che raramente troviamo dei mici che si lasciano accarezzare i gommini senza problemi.
Inoltre, il micio usa le zampe sia per sfogare la sua innata agilità, sia per instaurare un rapporto di fiducia con il suo coinquilino umano. Ecco perché le zampe e i polpastrelli del nostro gatto devono sempre essere ben curate, in modo da evitare che possano rovinarsi con infezioni, ferite o arrossamenti.
Come sono fatte le zampe del gatto
Prima di vedere come prendercene cura, andiamo a capire come sono fatte le zampine del gatto: l’animale ha quattro zampe in tutto, due anteriori e due posteriori, ciascuna dotata di cinque dita provviste di artigli retrattili, regolati da un legamento elastico e molto affilati, poiché usati in natura come arma da caccia.
La dimensione delle zampe può cambiare in base alla razza del gatto, ma l’anatomia rimane sempre uguale e, in tutti i gatti, le zampe posteriori sono leggermente più lunghe di quelle anteriori. Entrambe le zampe sono composte da un cuscinetto metacarpale e di cuscinetti digitali, ma poiché il gatto quando cammina poggia il suo peso sulle zampe anteriori, queste sono dotate anche di cuscinetto carpale.
I cuscinetti sono fondamentali per il benessere del gatto: oltre ad ammortizzarne il peso, infatti, servono a proteggere le ossa e sono un infallibile sistema di frenata e atterraggio. Inoltre, tra i cuscinetti sono posizionate le ghiandole sudoripare: queste sono fondamentali, perché emettono un odore che serve da richiamo per gli altri gatti e serve per marcare il territorio, oltre che a permettere all’animale di mantenere stabile la sua temperatura corporea.
Come prendersi cura delle zampine del gatto
Per aiutare il nostro amico gatto a rimanere in forma perfetta, è bene avere delle piccole accortezze per mantenere sempre perfette zampe e polpastrelli. Un ottimo modo per stimolare i polpastrelli, per esempio, è massaggiarli regolarmente: in questo modo il micio si rilassa e sulle zampe si aiuta la circolazione. Attenzione a non premere troppo e a essere molto delicati. Se il vostro micio è restio a questo tipo di coccolare, non forzatelo o potrebbe innervosirsi.
Molto utile anche accarezzare il dorso della zampetta: in questo modo, se il gatto non è contrariato, possiamo stendere gli artigli in fuori e prenderci cura delle unghie. Ogni tre o quattro settimane, infatti, potrebbe essere opportuno limare le unghie del gatto, in modo che non diventino troppo lunghe. Non vanno però tagliate troppo corte, perché si potrebbe raggiungere la parte sensibile della zampa: se non ci sentiamo sicuri, meglio rivolgersi a un toelettatore.
Pulire e controllare spesso le zampe è una buona pratica, in modo da accertarsi che non ci siano tagli, graffi o zone gonfie, e inoltre è bene ogni tanto spuntare la peluria tra le dita, che potrebbe andare a costituire un ostacolo per l’andatura. Se dovesse presentarsi una lesione, il consiglio è sempre quello di contattare il veterinario, mentre se si tratta di graffi poco importanti, possiamo occuparcene disinfettando il taglio con una sostanza antisettica come il Betadine.
Proprio per evitare di arrivare a queste situazioni poco piacevoli, è bene stare sempre molto attenti allo stato di salute delle zampe del nostro gatto: lesioni o anomalie, anche se ci sembrano molto piccole, potrebbero nascondere problemi più gravi, legati anche a insufficienza di proteine, deficienza di acidi grassi o alcune patologie come il diabete.