Cos’è l’ascesso e come curarlo
Se il vostro micio ha libertà di uscita o se convive con altri gatti con cui si trova spesso a litigare, non è così difficile ritrovarsi a dover curare un ascesso.
L’ascesso nel gatto si forma quando una ferita – spesso causata da un morso – guarisce soltanto superficialmente, mentre sotto l’infezione resta attiva. Questo porta alla conseguente nascita di una sorta di sacca, che può essere più o meno grande, che contiene pus, batteri e anche tessuti morti.
Sintomi dell’ascesso nel gatto
Nella sua prima fase, non è sempre visibile facilmente a occhio nudo. Tuttavia, attorno all’ascesso si genera una zona di dolore che può causare un cambiamento nel comportamento del micio. Per esempio, può capitare che questo si risenta e vi morda durante le coccole. Ecco, potrebbe essere un comportamento giustificato dal fatto che gli avete involontariamente toccato una zona dolorante. Questo può essere un tipico campanello d’allarme di un probabile ascesso.
In genere, comunque, il gatto con ascesso presenta dei sintomi come debolezza, inappetenza e debolezza. Nella zona interessata dall’ascesso, noterete anche un assottigliamento della cute e talvolta anche la perdita di pelo. A un certo punto, comunque, l’ascesso sarà ben visibile perché il pus farà pressione fino a determinare una naturale fuoriuscita, imbrattando anche il pelo che puzzerà davvero tanto.
I punti più comuni in cui può formarsi un ascesso da morso sono guance, zampe e base della coda, vale a dire i punti più gettonati in cui i gatti tendono a mordersi quando si azzuffano.
Cure e terapie
Può succedere che l’ascesso non riesca ad aprirsi, crescendo a dismisura. In questo caso, bisogna intervenire senza indugi: il veterinario, dopo aver sedato il micio, andrà a effettuare un’incisione sull’ascesso per far uscire il pus. Successivamente, la cavità viene lavata e disinfettata con delle soluzioni apposite, specificatamente pensate per eliminare i batteri.
L’incisione sull’ascesso in genere non viene saturata, anche se – a seconda dei casi – questa può essere saturata solo in parte, per accelerare il processo di guarigione. Si tratta di una operazione volta ad evitare la formazione di nuovo pus che, se malauguratamente si dovesse andare a riformare, potrebbe uscire facilmente all’esterno. In questo modo, la cavità potrà poi richiudersi in maniera del tutto naturale.
Oltre all’intervento chirurgico, è necessario somministrare al gatto un antibiotico che il veterinario avrà cura di prescrivere. In casi di ascessi particolarmente dolorosi, nei primi giorni post-intervento, il medico somministra al gatto un analgesico per ridurre il dolore.
A seconda delle dimensioni dell’ascesso e delle conseguenti terapie da svolgere, il gatto può cavarsela con qualche giorno di dolore. Per precauzione, anche quando il vostro micio tornerà a stare bene, è bene far ricontrollare la situazione al veterinario.
Rimedi naturali
Una delle domande più comuni è legata alla possibilità di curare l’ascesso del gatto con rimedi naturali. Così come accade in generale con gli esseri umani, i rimedi fitoterapici od omeopatici non garantiscono alcuna certezza di guarigione ed è più opportuno rivolgersi al proprio veterinario di fiducia, anziché mettere a rischio la salute del gatto.
Tuttavia, in casi di ascessi non gravi si può anche ricorrere ai rimedi naturali come – a mero titolo d’esempio – degli impacchi caldi alla calendula, con lo scopo di favorire l’uscita del pus. Ribadiamo però un concetto fondamentale: non improvvisate e lasciatevi guidare da un veterinario. La salute del vostro gatto passa anche e soprattutto attraverso il vostro buon senso!