Gatti: maschio o femmina? Ecco come capirlo
La vostra micia ha dato alla luce dei cuccioli e siete curiosi di sapere se si tratta di maschi o femmine? Riconoscere il sesso di un gattino appena nato è piuttosto difficile e il margine di errore può essere piuttosto alto: per essere sicuri, bisogna avere pazienza e aspettare dalle 4 alle 6 settimane, così da poter osservare meglio alcuni particolari che consentono di capirne il sesso.
In generale, superate le prime settimane di vita, capire se un gatto è maschio o femmina non è un’operazione complessa, basta avere l’occhio allenato all’osservazione particolari. Ci sono principalmente due cose che dovreste tenere in considerazione: lo spazio tra gli orifizi e la forma dell’ano. Vediamo il perché nel dettaglio.
Come riconoscere un gatto maschio da una femmina
Spazio tra gli orifizi. La differenza sostanziale tra un gatto e una gatta è che il maschio ha una maggiore distanza tra l’ano e il resto del tratto urinario (dove, crescendo, noterete i testicoli). Nella femmina, invece, la distanza tra i due orifizi è davvero molto ridotta. In questa immagine (fonte: Encyclopedia Britannica) possiamo notare con più facilità quanto appena esposto a parole.
Forma dell’ano. L’altro aspetto fondamentale che aiuta a capire se un gatto è maschio o femmina è proprio la conformazione dell’ano. Se questo appare tondeggiante, allora si tratta di un maschietto. Al contrario, se l’ano si presenta con una fessura ad andamento verticale, allora non ci siamo dubbi che si tratti di una femmina.
Occhio anche al mantello
Si può capire prima delle quattro settimane di vita se un gatto è maschio o femmina? Generalmente è molto difficile, ma c’è un piccolo trucchetto che può aiutarvi. Osservate il mantello, perché se è un micio tricolore (detto anche “calico”, con la famosa colorazione nero, arancione e bianco) allora si tratta quasi certamente di una femmina.
Perché? La risposta è nei cromosomi dei gatti tricolore.
La colorazione del pelo nei gatti è infatti una caratteristica legata al sesso del micio stesso. In altre parole, il colore del suo mantello è insito nei suoi cromosomi. Come avviene in tutti i mammiferi, anche i gatti ereditano il cromosoma X dalla mamma, mentre il padre può trasmettere i cromosomi X o Y. I colori nel gatto si svilupperanno proprio in base al corredo genetico ereditato dai genitori. Ovviamente, esistono anche gatti tricolore maschi, ma sono davvero molto rari.